Il personal branding detto in maniera molto semplicistica è l’applicazione delle tecniche moderne del branding alla persona.
Un cliente prima di comprare qualcosa, soprattutto se si tratta di un prodotto complesso che richiede una fase informativa propedeutica all’acquisto (pensa ad esempio alle informazioni che si cercano prima di acquistare un pacchetto viaggi, un nuovo telefonino, ecc.), va in difficoltà perchè percepisce un rischio nella scelta. Quando abbiamo un brand personale facilitiamo questa scelta perchè generiamo fiducia nel target di clientela che ci deve scegliere. Il punto fondamentale non è quello di cercare di vendere ma quello di farsi comprare. Se il tuo brand ha conquistato la mente del cliente hai già conclusa una mezza vendita.
Una definizione molto interessante di personal branding è quella data da Luigi Centenaro il quale la definisce come “un processo in cui individuiamo i motivi per cui ci differenziamo e andiamo ad articolarli in maniera chiara e semplice in modo tale che siano rilevanti per un certo target”
Detto in termini più potabili 🙂 sono i motivi per i quali qualcuno ti sceglie. Ma cosa significa? Significa che può sceglierti per raccomandarti ad un amico, per seguirti su Twitter, per acquistare un tuo prodotto, per darti un posto di lavoro ecc. Possedere un buon personal branding può essere utile a chiunque e non soltanto a qualcuno che vuole vendere subito qualcosa.
Personal branding e brand aziendale
La reputazione è una parte importante del personal branding. Cosa ancora più importante è l’interrelazione tra la il brand aziendale e il brand personale. Fino a non molti anni fa si investiva unicamente sul brand aziendale o sul brand dei prodotti. Ora le cose stanno un pò cambiando poichè c’è ormai una interdipendenza tra i due approcci. Per avere un seguito e generare fiducia occorre l’elemento umano.
Immaginiamo che peso ha avuto nell’affermazione di alcune aziende l’apporto personale dei proprietari; la famosa “parola di Francesco Amadori” nelle pubblicità dell’omonima azienda con il proprietario che compare in prima persona garantendo la genuinità dei suoi prodotti; Steve Jobs che con grande carisma presentava i suoi gioielli tecnologici; Ennio Doris, Presidente di Banca Mediolanum, che è praticamente presente in tutte le sue pubblicità rassicurando e persuadendo le persone nei suoi spot. Non si tratta di aziende particolarmente virtuose o verso le quali nutro particolare simpatia ma di organizzazioni che hanno fatto molto bene personal branding. Inoltre è importantissima la relazione online che si riesce ad instaurare con il cliente. Anche qui l’elemento umano è imprescindibile. La Tui è una delle aziende che con i clienti online si relaziona con grande efficacia. Puoi averne un’idea dando un’occhiata alla relativa pagina facebook aziendale.
Far parlare di se
Un ulteriore aspetto importante del personal branding è il fare. Il concetto è quello di fare delle cose che siano esse stesse in grado di promuoverci. Ad esempio creare un hashtag, intraprendere delle iniziative speciali, iniziative di guerrilla marketing come ha ad esempio fatto la milka in questo video. Un altro esempio è dato dall’azienda Blendtec che, attraverso i video pubblicati sul canale youtube aziendale, dimostrava la potenza dei suoi frullatori mettendo al loro interno di tutto, come questo video in cui viene frullato addirittura un iPad. A volte non servono cospicui badget per intraprendere iniziative del genere ma solo un pò di creatività.
Conclusioni
In questo articolo ti ho parlato di come è importante il personal branding. Oggigiorno fare personal branding è alla portata di tutti grazie ai social media e soprattutto ai video di cui parlo in questo articolo. Come abbiamo già visto è un discorso che ormai coinvolge ciascuno di noi e non solo chi vuole promuovere un’attività su internet. Ad ogni modo per creare e migliorare il personal branding occorre seguire un approccio graduale e costante nel tempo. E’ un investimento che solo nel tempo porterà i suoi frutti. E tu hai qualche altra idea per fare personal branding?
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